In Bocca al Lupo!

buy provigil online in india A few things have changed since my last training update, not least important of which has been the addition of a logistics manager, Antonio Zullo and two professional trainers to the endeavour. It started with a meeting set up by my bike sponsor, Mario Schiano, with professional cyclist trainer, Stefano Minichino. Stefano has long hung up his cycling shoes, but continues training the next generation of professional hopefuls, backed by the Atellana Cyclist Union. After outlining the details of the world cycle to him, he thought a moment and said, ‘I can train you for the cycle, but for total physical preparation, you need…the Professor.’

If that just sounded as 007 reading it as it did writing it, then you have an idea of just how chuffed I was to be chauffeured directly to the Professor’s not-so-secret lair, ehm, gym.

Prof. Perna was on the look out for us from the window and came straight out. All kisses and introductions out of the way, we got down to the very serious business of plotting world domination by bicycle. ‘When do you propose to set off?’

‘In four months.’

‘Ah!’ They both threw up their hands. ‘We’ve got time.’

While I hardly share this level of optimism, their confidence in my athletic capabilities was slightly comforting. Then the interrogation really got rolling.

‘How long have you been cycling?’

‘Well, give or take…since April.’ Silence.

‘What are you able to do at present?’

‘At the moment, I cycle around 120 km a day, averaging 26 kmph.’

The Professor grunted and Stefano nodded. ‘I told you, she’s nearly professional already. What shoes are you using?’

‘Uh, these.’ I pointed to my gym trainers.

‘You’ve been cycling in those!?’

I could see by the looks on their faces that there was no right answer to this. After an hour of hashing out the potential complications involved in a world cycle – and from talking to them it appears there are many – the Professor’s parting instructions were quite simple. ‘Get your pedals changed to clips. Get shoes with clips. Then come back here when you’ve got both.’

I did so, pronto and cycled with clips the next day wondering what all the fuss was about. While it’s supposed to improve performance significantly, the only real difference I could tell was the claustrophobic feeling of being stuck to one’s bike, unable to eject a foot should an emergency like, say, collision with a giant truck, occur.

I came back to the Professor a week later, ready for my transformation into a lean mean cycling machine. I noticed newspaper clippings on the wall of his office amongst photos of his family and friends. A much younger, muscular version of the Professor sat on a sleek racing bike. He had been a champion for the region of Campania in his younger years.

‘How many kilometers was this race?’ I asked him.

‘120.’ He seemed pleased I’d noticed. ‘Cycling was different in the old days. Those of us who trained wanted only one thing in life. To cycle. My trainer was a legend. He knew how to make a cyclist out of anyone. The youth these days…’ He shook his head.

‘What’s changed?’

‘They don’t want the sacrifice required. Their parents have money, they can have whatever they want so they have no need for challenges. Why struggle for a dream when you can live the good life without the work?’ It reminded me of something a wise man once told me. The toughest steel must be forged through the hottest fire. ‘The best cyclists who become champions are the ones that come to me with nothing, from poor families, without a future. Then cycling becomes everything to them, a lifestyle. They will sacrifice anything for it. That is the only way to achieve anything important.’

The Professor’s first order of the day was readjustment of my seat and handlebars to ensure the maximum comfort as I’ve experienced tension in my middle back during long hours cycling. After getting measured, weighed, pulled and stretched, the conclusion was as follows:

  • Height: 178cm
  • Weight: 66 kilos
  • BMI: 15

Apparently, this means I am a perfectly healthy average. Prof. Perna will be getting me down to 13% body fat, and 2% more lean muscle, as the plan is to bulk up ahead of time since I’ll lose weight and muscle during the 5 months cycling. Building physical endurance means more than just being able to cycle long hours, he explained. My new regimen for the next two months will be composed of 3 days cycling, two jogging, 2 for gym endurance training/muscle building. The final two months will conclude with non-stop cycling every day.

‘Call me any time you feel the program is getting too easy and I’ll add more to it. But listen to your body, only you know what you’re capable of.’

I like the Professor. He drops unintentional morsels of wisdom like a straw man sheds hay.

‘Into the mouth of the wolf!’ He calls on my way out. Good luck. And we all know I’ll be needing plenty of that.


Italian

Un po’ di cose sono cambiate dal mio ultimo aggiornamento sul mio training, non meno importante l’aggiunta ,alla mia impresa ,di un logistics manager , Antonio Zullo , e di due trainer professionisti . E’ cominciata con un incontro organizzato dal mio sponsor ,Mario Schiano , con un trainer di ciclismo , Stefano Minichino . Stefano ha ,da tempo, appeso al chiodo le sue scarpe da bici , ma continua ad allenare le prossime generazioni di aspiranti professionisti , sostenuti dall’Unione Ciclistica Atellana. Dopo avergli delineato i dettagli del giro del mondo , ha pensato un momento e ha detto: ” Posso allenarti per la bici , ma per la preparazione fisica totale , hai bisogno …..del Professore”

Se dovesse suonare come una lettura di 007 nel modo in cui l’ho scritto , allora avete un’idea di come ero entusiasta di essere guidata direttamente nella “non molto segreta” tana,ehm,palestra del Professore .

Prof. Perna era affacciato alla finestra e venne diritto verso noi. A baci e presentazioni concluse , andammo direttamente al sodo pianificando la dominazione del mondo in bici . “Quando pensi di partire?’

‘Tra 4 mesi’

‘Ah!! ‘ Entrambi alzarono le mani ‘ Abbiamo tempo’

Mentre io condividevo a fatica questo ottimismo , la loro fiducia nelle mie capacita’ atletiche era leggermente rassicurante. Poi l’interrogatorio ebbe davvero inizio.

‘Da quando vai in bici ‘

‘Be’ , piú o meno ….da Aprile’ . Silenzio.

‘Cosa sei capace di fare al momento’

‘Al momento , faccio circa 120 km al giorno , con una media di 26km/h’

Il Professore si mostro’ soddisfatto e Stefano annui. ‘Te l’ho detto , è già vicina ai professionisti. Quali scarpe usi ?’

‘Uh,queste’. Indicando le mie scarpe da ginnastica

‘ Hai fatto bici con quelle?’

Potevo vedere dai loro sguardi nelle loro facce che non c’era una risposta giusta a questa domanda. Dopo un’ora di discussioni sulle potenziali complicazioni di un giro del mondo in bici – e ascoltando loro sembra che ce ne siano molte- le ultime raccomandazioni del Professore erano abbastanza semplici. ‘Cambia i tuoi pedali in quelli con le clip. Prendi un paio di scarpe con le clip.Poi torna qui quando hai entrambe le cose’

Ho fatto cosí immediatamente , e sono andata in bici con i nuovi pedali il giorno dopo ,chiedendomi il perché di tutte queste storie. Nonostante dovevano migliorare significativamente la performance , l’unica differenza reale che avevo era la sensazione claustrofobica nell’essere bloccata su una bici, incapace di sganciare un piede in caso di emergenza, del tipo una collisione con un camion gigante.

Sono tornata dal Professore una settimana dopo , pronta per la mia trasformazione in una snella e scattante macchina da bici . Ho notato un ritaglio di giornale al muro nel suo ufficio in mezzo a foto di famiglia e amici . Una versione più giovane e muscolosa del Professore seduta su una raffinata bici da corsa. È stato campione regionale in Campania da giovane.

‘Quanti kilometri era questa gara’ Ho chiesto

‘120’ Sembrava compiaciuto l’avessi notato. ‘ Andare in bici era differente in quei giorni . Quelli tra noi che si allenavano volevano solo una cosa dalla vita. Correre.Il mio allenatore era un mito. Sapeva come far uscire il ciclista da ognuno. I giovani in questi giorni …..’ Scosse la testa.

‘Cosa é cambiato?’

‘ Non vogliono fare i sacrifici. I genitori hanno i soldi , possono avere quello che vogliono quindi non hanno bisogno di sfide. Perché lottare per un sogno quando puoi vivere una bella vita senza lavorare?’ Mi ricordava qualcosa che un vecchio saggio una volta mi disse. L’acciaio più duro deve essere forgiato nel fuoco più caldo.’ I migliori ciclisti che diventano campioni sono quelli che vengono da con niente , da famiglie povere , senza un futuro. Poi la bici diventa tutto per loro , uno stile di vita. Sacrificherebbero tutto per lei. Questo é l’unico modo per raggiungere qualcosa d’importante.’

La prioritá del giorno del Professore era di riaggiustare la sella ed il manubrio per assicurare il massimo confort ,a causa della mia tensione al centro della schiena durante le lunghe ore in bici. Dopo avermi preso le misure , pesata , tirata e allungata , la conclusione era come segue:

  • Altezza : 178 cm
  • Peso : 66 kilo
  • Indice Massa Corporeo (BMI) : 15

Apparentemente , questo significa che la mia media salutare è perfetta. Il Prof. Perna mi porterá giú a 13% il mio BMI , e il 2% in piú di muscoli , quindi il piano è di metter su muscoli in anticipo prima di perdere peso e muscoli durante i 5 mesi in bici. Costruire una resistenza fisica significa più di essere solo capace di pedalare per tante ore, mi ha spiegato. Il mio nuovo regime per i prossimi due mesi sarà composto di 3 giorni di bici , 2 di jogging, 2 di palestra costruendo resistenza . I due mesi finali si concluderanno con una non-stop in bici ogni giorno.

‘Chiamami ogni volta che il programma ti sembra troppo facile e aggiungerò di più. Ma ascolta il tuo corpo , solo tu sai di cosa sei capace’

Mi piace il Professore. Involontariamente perde pezzi di saggezza come uno spaventapasseri perde la paglia.

‘In bocca al lupo !’ Mi ha detto mentre andavo via. E tutti sappiamo che ne avrò tanto bisogno.