Cosa puó mai andare storto?

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Il primo giorno in India è iniziato con un bang in senso letterale. Provando ad uscire da Calcutta e dribblando l’affollato e movimentato caos : camion , moto, autobus , risciò , bici cariche con pentole ,animali e mercie varia, pedoni , cani,mucche , capre , immondizia , buche.Ovunque un’interminabile tanfo di rifiuti , persone che facevano i lori bisogni sul lato della strada, incenso.
Tra un camion che viene dalla mia destra ed un cane dalla sinistra , un uomo ,improvvisamente , balza in strada , mi vede quando ero a qualche metro da lui e si ferma come un’idiota sulla mia traiettoria.
La collisione ci ha fatto volare entrambi. Io e Pegasus cadiamo sull’asfalto , battendo le ginocchia. Lui ,stizzato, taglia la corda , mentre io mi rialzo con la bici e rimetto la catena.
Dopo un paio d’ore , finalmente riesco ad uscire dalla città e pedalo per 40 km prima di trovare un piccolo ristorante per camionisti sulla strada. Prendo un chai tea e qualche biscotto per colazione mentre una folla si raccoglie intorno a Pegasus , pizzicando e sollecitando le gomme come se stessero controllando la maturità di un frutto. 
“È cara ?”  chiedono tutti. 
“No,noooo” mento. 
Mi fermo ancora per pranzo dopo altri 100 km , disperatamente affamata e assetata e accusando l’effetto del sole. C’è un grande festival , una folla di uomini bloccano la strada agitando sciabole al ritmo di tamburi , con una striscia di polvere arancione che scende giù dalla fronte.È festa nazionale ed è tutto chiuso , a parte le poche sudicie bancarelle sulla strada che cucinano di fianco l’immondizia e cani randagi , tutto coperto da mosche.
Alla fine trovo un vero ristorante che sembra aperto , ma non servono cibo fino a sera. 
“Per piacere”. Imploro . ” Ho fame.”
Hanno pietà di me , c’e’ un po’ di Biryani se lo volevo. Lo butto giù mentre tutti si mettono in fila su delle sedie di plastica guardandomi. 
Quando finisco chiedo per il bagno , cosí mi accompagnano attraverso un buio e sudicio buco pieno di immondizia . Era la cucina. Lui mi indica un angolo , “Vai li “
Atterrita . E’ il posto dove avevano cucinato il cibo che avevo appena mangiato.
” Non importa”, gli dico , pensando di vomitare il mio pranzo. Salto sulla bici e comincio a pedalare verso l’autostrada . Un paio di ragazzi su una moto vestiti con jeans stretti come amici del cuore di Bollywood , camicie con le maniche arrotolate , sbottonate fino giù per mostrare i loro petti , capelli gelatinati e occhiali da sole , mi chiamano ” Madam , fermati un  momento !”
Non lo faccio.
Mi seguono fin giú la strada  ” Per piacere madam , vogliamo solo farci una foto con te “
Accosto, e cosi fanno loro…ed una seconda moto con altri due ragazzi . I quattro fanno poi a turno posando intorno a me, il fotografo commenta per tutto il tempo , ” Oh very sexy “. Certo . 
Finalmente mi libero di loro e torno sulla strada. Il sole comincia a tramontare verso le 4 . Alle 5 è già buio.  Svolto per la città più vicina , Belda. C’è un solo hotel . Una forte discussione sta andando avanti tra il gestore del posto e una vecchia strega strabica quando entro. Mi  ignorano , assorti nella loro calda discussione mentre una calca di uomini si siede intorno ad ascoltare.
Dopo aver atteso qualche minuto , mi pianto direttamente di fronte al banco . Lui mi fissa in modo ostile con uno sguardo che mi dice , ” Che diavolo ci fai qui ?”
” Ho bisogno di una camera.”
“In quanti siete ?”
“Solo io “
Lo chiede ancora , non credendoci ,”Tu sola ?”
Uno degli spettatori dice qualcosa in Hindi , percepisco la parola “bici” . L’uomo mi guarda ed esplode in una risata come per dire che è la cosa più ridicola che abbia mai sentito. Ma in modo solerte svolge le sue formalità della registrazione e mi conduce nella mia camera dalle mura marroni , pavimento polveroso, materasso nudo , una corda stendipanni da muro a muro , niente carta igienica o sapone. Ho dovuto pregare per avere delle lenzuola ,un’asciugamano e le chiavi della stanza, avuti lentamente e con riluttanza. Appena chiusa la porta , c’è la vecchia strega fuori con una mano tesa e l’altra indicava il suo palmo.
Mi chiedo cosa mi aspetterà all’apertura della porta la mattina dopo.
Non ho bisogno di chiedermi cose. Arrivano le 6.00 , il pomello della porta comincia a girare . Quando , chiunque ci fosse fuori , si è rende conto che è chiusa a chiave comincia a colpirla a pugni . Apro con disappunto e li di fronte c’è la vecchia strega che indica ancora il suo palmo . Ho deciso che la discussione avuta la notte prima aveva qualcosa a che fare con lei che disturbava la clientela.
Un lieto inizio del secondo giorno , che è andato in discesa da quel momento. Il Biryani del giorno prima ha avuto effetto. Sono stata sveglia tutta la notte , il mio stomaco era uno tsunami e ho trascorso la metà del tempo in bagno.
Non sarei stata un’altra notte in quel hotel degli orrori, cosí  impacchetto tutto e decido di provare a raggiungere la successiva città grande a 100 km di distanza. I 100km più lunghi che abbia mai pedalato. Non ho mangio o bevo dal giorno prima , la mia testa è come presa a bastonate ed il mio stomaco è pronto ad implodere o esplodere . Quando raggiungo Baleshwar , succede. Letteralmente e pubblicamente. Ho toccato il fondo . Autentico fondo.
Lavando i miei pantaloni nel bagno ,  comincio a ridere . Non può andar peggio , giusto? Ancora due settimane di India per scoprirlo……