Cosa vogliono le donne
Ero in volo da Wellington a Brisbane con la Virgin Australia lo scorso anno , quando mi sono imbattuta su un interessante articolo sulla rivista della compagnia aerea . Parlava di esploratori e avventurieri dei giorni nostri ,
dando risalto a 8 uomini che hanno fatto ,o stavo facendo ,qualcosa di interessante. Uno aveva attraversato una parte del Rio delle Amazzoni , un altro aveva scalato diverse montagne , una coppia di ragazzi stavano
pedalando insieme dall’Alaska alla punta del Sud America.
Quello che mi bloccò immediatamente era il fatto che non citasse una singola avventura femminile. In realtà loro sono li fuori . Prima che iniziassi il giro del mondo , non avevo mai sentito parlare di nessuna di loro.
Dopo essermi immersa nel mondo dell’ endurance sport e dell’avventura , ho iniziato a scoprire quante ce ne sono .
Prendete Sarah Outen , un’avventuriera inglese che sta facendo il giro del mondo in bici , kayak e barca a remi . Chrissie Wellington campionessa per quattro volte di Ironman . Julia Immonen che ha un doppio record di
traversata dell’Atlantico in barca a remi . Anne Wilson che ha pedalato per 16.000 km intorno al mondo all’età di 60 anni . Emily Chappell , un corriere espresso in bici che è passata in poco tempo dalla città a fare il giro del mondo da ormai due anni .Ness Knight che ha pedalato e remato per tutti gli Stati Uniti .Queste sono solo le poche che riesco a ricordare in questo preciso momento . Il punto è che ci sono donne li fuori che si spingono oltre il limite e fanno cose interessanti . Quindi perché non sentiamo mai parlare di loro ?
Guardando indietro nella storia ci sono tristi casi, in ogni campo ,per le donne. Sono esistite all’ombra degli uomini nella scienza , affari , sport , arte ed esplorazione. Il problema è che la storia è stata scritta da uomini ,
e indi , sugli uomini. “It’s a man’s world” …vero all’epoca . Ma , se le donne hanno stessi diritti nella maggior parte dell’occidente ,perchè sembra vero ancora oggi ?
Ho letto un articolo l’altro giorno sul sito dell BBC sulle donne nello sport. Cominciava con ” Uno studio scientifico portato a termine dalla Fondazione dello Sport e del Fitness delle Donne ( WSFF) ha rivelato che solo
il 5% della copertura media dello sport del Regno Unito era dedito alle donne”.
Allo stesso tempo , e senza dubbio connesso , le donne rappresentano solo il 22% dei membri nei consigli delle organizzazioni sportive inglesi. Quasi i due terzi dei consigli non rispettano il target minimo del 25%
di membri donne , e 6 consigli , compreso la British Cycling , non hanno donne nella loro organizzazione.
Il tema era che il modello di donna è quello delle photoshoppate che sono famose per non far niente di più che uscite con calciatori , lanciando bizarre tendenze, che a noi piace leggere quale celebrità sta ingrassando , o mostra una pancia , chi tradisci chi , chi indossa cosa.
Le donne atleti di cui scrivono, spesso devono agghindarsi , “vestirsi informali” o svestirsi per la maggioranza dei lettori maschi. C’è una ragione del perchè il “tennis in gonnella” è uno dei pochi sport che riceve
la stessa attenzione della sua controparte maschile , mentre lo stadio del rugby femminile è pieno solo al 3%.
Sfortunatamente le statistiche sembrano prestare peso alle supposizioni dei media su ” cosa vogliono le donne ” . Dopo tutto ci offrono solo quello che vogliano , giusto ?
Quindi perchè diavolo non chiediamo un po più di sostanza? Perchè i nostri non sono modelli di atlete donne , donne d’affari , scienziate , artiste , avventuriere , donne che superano i limiti e fanno cose fantastiche?
Perchè ci beviamo le futilità di queste riviste di gossip che ci dicono cosa è figo e cosa non lo è?Cosa è arrivato prima ? Il diktat dei media su cosa leggere o il nostro diktat su cosa paghiamo per leggere ?
Personalmente , preferisco sentire di donne che sono andate oltre i limiti che donne che sono andate oltre la taglia di reggiseno media.
Shanti Suttin
marzo 12, 2013 @ 11:18
Some steps,baby steps are beginning to show. I laughed at how the Swimsuit edition of the Sports Illustrated magazine,had a small group of athletes featured. Sports Illustrated which I would imagine would be focused on mainly sports. The swimsuit edition is a wonderful tribute to beautiful woman, that seem healthy and natural. Which is great compared to most bikini models,yet it being a sports magazine I guess I expected MORE stories about women in swimsuits in…well sports.
Bob Hentrich
marzo 12, 2013 @ 12:10
You, Juliana, ARE a tremendous positive role model for women athletes. I would love to see a major national publication like Bicylcing Magazine feature you and your accomplishments In a well-written feature article.
Shanti Suttin
marzo 12, 2013 @ 19:20
I agree Bob.
Juliana
marzo 12, 2013 @ 12:28
I’d be happy to see more women sports features in general, women adventurists and explorers, even more so.
Shanti Suttin
marzo 12, 2013 @ 19:21
Precisely!
Perry Bulwer
marzo 12, 2013 @ 23:31
I realize this article is about women role models in sports, but if you would like to read about women “pushing limits” in the fields of politics, human rights and the environment, then there are some amazing Indigenous women doing incredible things. They are role models for all humans.
“Voices of resistance: Women on the front lines of a continental struggle”
http://briarpatchmagazine.com/articles/view/voices-of-resistance
“Across the Americas, and around the globe, Indigenous women are working to restore values of harmony, co-operation, balance, and respect within their communities. They are on the front lines, defending their land, their nations, and life itself from continued acts of colonization. Their resistance is fundamental, not only to the well-being of their communities but to the health of all ecosystems. We could all learn from their example.”
taylorkaz
maggio 24, 2013 @ 06:51
Juliana, it was a privilege to meet you in Australia and I’m so proud of your accomplishment. Keep on pushing the boundaries, sister. A brighter day is dawning for women and we’re making progress.towards a better world. Best wishes for you wherever you roam. 🙂
Jean
luglio 19, 2013 @ 05:38
Are you aware of this blog/web site? http://www.skalatitude.com/p/wow-women-on-wheels.html Enough examples of women cycling far on their own.
I wonder….if there is a big difference between North American women and some of the European countries….seriously. In terms of cultural attitudes. North America has a lot of the frontier spirit still in some regions which we are forced to travel long distances because Canada and the U.S. are huge countries!
Juliana
luglio 19, 2013 @ 09:10
Hi Jean, yes I have browsed that site in the past, very inspiring! My point in this post was not that there are not women out there doing cool things, such as cycling around different parts of the world. The point was that they ARE out there, we just don’t hear enough about them! We get to read about Kardashian’s baby belly instead of interesting women doing interesting things.
I don’t think, as far as women’s adventure spirit goes, that there is a great difference between Europe and the US/Canada, as the WOW blog demonstrates quite well. It’s a pretty fair balance of women doing things across the world. The imbalance is simply in the media’s projection of them, or lack of it.