African Cult Killers

Children in Gulu IDP camp

Nell’ anno 2005 mentre ero seduta a fare colazione, nei giardini dello Sheraton in Kampala, incontrai John Prendergast, ex-Consigliere degli Affari Africani per l’amministrazione Clinton e co-fondatore di ENOUGH. Allora lavorava al Gruppo di Crisi Internazionale, ed era in cammino verso Gulu, per cercare di strappare un Accordo di pace tra il Governo e l’Esercito di Resistenza del Signore (LRA ), un gruppo di lotta ,ma anche una setta ,che ha terrorizzato il nord dell’Uganda per almeno 20 anni.
Eccetto un oscuro ed occasionale articolo nascosto tra i tipici rapporti di corruzione, scandalo e crimine che controllavano i quotidiani Ugandesi, non c’era abbastanza informazione sulla guerra che si infiltrava tra la popolazione .
Fu la prima volta che udivo, con dettagli scioccanti ,le circostanze che riguardavano la crisi al Nord del paese. All’inizio si formò una resistenza tribale con generali dell’ Esercito ed ex-soldati per combattere le brutalità del governo contro gli Acholi Settentrionali, la rivolta fu domata e i restanti furono,in seguito, depredati da Joseph Kony. Come da manuale,essendo il capo di una setta, si proclamò allo status di un Dio, mischiando Cattolicesimo e Stregoneria con altri rituali per mantenere i suoi subordinati nel terrore del potere attribuitogli ,che include onniscienza e l’essere mutante nelle forme.
Affermando di vivere secondo i 10 Comandamenti, l’ LRA li infrange tutti e 10, uccidendo, saccheggiando, bruciando case e rapendo bambini che sono introdotti nel gruppo come soldati o schiavi del sesso. Le stime rivelano che l’LRA ha rapito più di 25.000 bambini per farsi aiutare ad uccidere oltre 100.000 persone e sfollarne più di 1,5 milioni.
I bambini rapiti dalle fazioni ribelli sono creati per uccidere, e a volte mangiano i loro stessi familiari.Il gruppo utilizza questo incredibile e crudele metodo per trasformare i bambini in piccole macchine assassine. Una volta che hai ucciso un tuo stesso familiare puoi uccidere chiunque.
Io ero stata esposta a minori e differenti violenze, ma sapevo cosa significasse essere derubati e violati della propria infanzia, prelevata dalla tua famiglia e cresciuta per essere una piccola soldatessa,preparata a dare la vita e alla morte per una causa che non ti appartiene.
Mi disturbava che tutto questo succedesse nelle vicinanze, ancora non ne sapevo abbastanza , al riparo in un relativo comfort e al sicuro a Kampala.
Appena qualche ora dopo, i bambini furono adunati nella città di Gulu ,in migliaia per dormire nelle strade per sicurezza, mentre branche della milizia dell’LRA spazzavano via i villaggi circostanti, rapendo i bambini con il loro stile di terrore e brutalità mascherato da guerra santa.
L’ignoranza poteva essere stata una scusa, ma ero determinata a non rimanere più a lungo nel buio.
Ottenendo l’aiuto della mia amica Kirsten, ci procurammo una jeep, scarpe, coperte, stuoie per dormire e vestiti donati da aziende locali , e guidammo verso nord.
Capimmo perchè poche persone facessero quel difficile viaggio!La strada era piena di fossi della misura di piccoli crateri, intenzionalmente deteriorata come un deterrente fisico contro i curiosi.
Sebbene eravamo con una 4×4, il costante ondeggiamento ,gli urti e gli avvallamenti raddoppiarono in 8 ore il viaggio che sarebbe dovuto essere di 4.
Era metà pomeriggio quando raggiungemmo la strada principale passando attraverso Gulu.Esauste, coperte da un sottile strato di polvere e sudore sotto un sole cocente, ci fermammo al primo caffè sul ciglio della strada sperando di trovare ristoro in qualche modo .
La caffetteria era una piccola piattaforma di legno che si estendeva in una struttura monolocale di cemento.Un telone di plastica colorato ,dai grezzi bastoni di legno che proteggevano i clienti dalla luce del sole.Ciò rendeva l’aria sottostante opprimente come in un forno caldo. Il proprietario di questa struttura camminava strisciando i piedi al pavimento , battendo le palpebre con un‘apparente aria attonita come se ci fossimo arrampicati sulla sua piattaforma, sanguigno e gocciolante come in un mercato di aragoste fresche.
Ci eravamo perse? Voleva sapere.Cosa facevano due donne Muzungu lì senza un convoglio?con quale NGO eravamo? Scoprendo che non c’eravamo perse, ma neanche sapevamo dove stessimo andando, che eravamo venute per nostro desiderio e che non eravamo con alcun NGO, con molto entusiasmo ci accompagnò alle sedie di plastica e ci diede un paio di menù.
Chiedemmo un thè Africano e ci fu servito un latte diluito e aromatizzato con ginger, senza alcuna traccia di thè.
Non c’era bisogno che si disturbasse col menù dal momento che non c’era disponibile niente di ciò che era scritto sulla carta.Non avevano carne da anni e anche le patate erano rare poichè nessuno coltivava la loro terra per paura dei ribelli. Alla fine risolvemmo su suo suggerimento, con fagioli e posho, principale piatto Africano , che si posò pesantemente sul nostro stomaco, come cemento.
Si unì al nostro tavolo, ancora colmo di curiosità sul motivo del nostro arrivo a Gulu ,compiaciuto di intrattenere clienti che pagano nonostante eravamo leggermente stanche.
Mostrammo la jeep piena di piccoli regali e chiedemmo se poteva indicarci la direzione di un posto dove sarebbero stati graditi.
‘ Ci sarebbe mio cugino che gestisce un ente di beneficenza non lontano da qui. Hanno un campo recintato dove la notte raccolgono i bambini pendolari per dormire al sicuro.I bambini sono nutriti, curati e fanno arteterapia. Emmanuel verrà più tardi. ‘ Ci disse. ‘Se tornate per cena, ve lo presenterò ’.Il progetto di suo cugino era interessante e siccome noi eravamo desiderose di aiutare un progetto locale ,al di là delle ben istituite NGO con fondi internazionali, accettammo di ritornare li quella sera. Dopo un tour piuttosto dispersivo attraverso la città decadente e mezza costruita, Kirsten ed io tornammo al caffè per una seconda porzione di fagioli .
A metà cena, Emmanuel Mwaka Lutukamoi si presentò, scoppiettante con un energia carismatica che era intrinsecamente contagiosa. Era come un rubinetto che non poteva essere chiuso, una fontana di conoscenza su tutto ciò da fare con l’ LRA, la storia del popolo Acholi, gli attuali problemi e le sfide che hanno fronteggiato.
‘Non molto tempo fa, l’Uganda era molto differente da oggi. In quel tempo la terra degli Acholi conosceva la pace. Noi eravamo estranei alla povertà ed alla fame, non conoscevamo paura.Il nostro regno si estendeva attraverso l’Uganda settentrionale e il Sudan meridionale.I nostri re erano potenti e giusti, i nostri guerrieri forti e coraggiosi. Eravamo orgogliosi di essere Acholi ’. Lui fece una pausa per bagnare la gola con piccoli sorsi di Coca Cola mischiata a Guinness.
‘Puoi vedere come tutto è andato male! Viviamo nel terrore della notte, dei nostri figli, delle ombre. Paura e odio accendono il nostri stomaci. L’identitá della nostra tribù Acholi è stata ridotta ad una identità di vergogna ed odio.’

Suo zio annuí saggiamente , raccontandoci gli anni spesi come ministro nel governo . ‘Cosa mi resta ora?’ Allargò le braccia per mostrare il suo piccolo ristorante . ‘Be’, potete vedere ! E sono considerato uno di successo io. Eh, ma, signore , qui soffriamo .’
Soffrire sembra essere un tema sempre presente nella vita di Emmanuel. Ha perso la maggior parte della sua famiglia a causa di due devastanti nemici : l’AIDS e l’LRA . Rapito dai ribelli all’età di 15 anni, scappò alla prima occasione utile e camminò a lungo verso casa mezzo nudo e sanguinante , coi piedi gonfi , nutritosi di radici strappate alla terra. Traumatizzato e senza speranza , Emmanuel tentò il suicidio prima di decidere di dare una svolta alla sua vita. Lavorò duro per pagarsi una scuola ed una laurea , fondò United Youth Action for Progress ( UYAP) , un’organizzazione che aiuta i bambini del nord . Il suo coraggio e la sua forza di volontà erano ammirevoli . Senza mai riposarsi e costantemente attivo , quando non parlava ,agiva. Qui c’era un uomo con uno spirito sconfinato ed un’immensa visione di come potrebbe e dovrebbe essere la vita per queste persone.
Dopo cena , Emmanuel ci portò nel recinto dove abitavano poche centinaia di bambini pendolari che ha sotto la sua protezione. I bambini erano cresciuti sotto i proiettili e spari , senza alcun senso della loro cultura ed ai legami tribali. Molti erano anche gravemente traumatizzati e privi di identità morale e sociale. La risposta di Emmanuel a questi problemi era di istituire di nuovo il Wang-O , il tradizionale metodo Acholi di educazione informale, dove gli abitanti del villaggio di tutte le età sono riuniti intorno al tepore del fuoco ad impartire cultura tribale e conoscenza attraverso storie e canzoni . Questa terapia, al suo livello basilare , dava ai bambini una voce di espressione delle loro paure più profonde e mostrava l’agitazione attraverso la musica e il racconto delle storie.
Emmanuel ha combattuto per contrastare la credenza popolare della stregoneria e delle arti magiche. La conoscenza gli ha dato il potere ed ha lottato per tramandare quest’illuminazione alle successive generazioni. Non erano solo i bambini rapiti dall’LRA che credevano che Joseph Kony possedeva poteri supernaturali , ma anche i soldati del governo che lo combattevano , era questa credenza e la conseguente paura delle persone , che alimentava il suo potere.
Il mix di superstizione e tribalismo , che percorre in profondità il cuore della cultura africana, sembra aumentare la propensione ad aggregarsi in sette religiose in Africa. Zombi , sirene malefiche e demoni sono nella quotidianità per gli abitanti dei villaggi africani , come l’alba ed il tramonto. Gli stregoni sono rispettati e prodigati con regali e molti pastori usano la stregoneria per richiamare la loro congregazione e rastrellare soldi. Cristianità e stregoneria lavorano come due facce della stessa moneta. Entrambi continuano ad ingrassare utilizzando la paura della popolazione della magia e del supernaturale .Per molti , questa fede si rivela mortale.
Ero ancora in The Family nel Marzo 2000, quando il suicidio di massa all’interno di una setta oscura Cattolica , Movimento per la Restaurazione dei Dieci Comandamenti (Movement for the Restoration of the Ten Commandments ) , schizzò sulle prime pagini di tutte le testate internazionali. In uno scenario assomigliante a Jonestown, più di 470 membri , inclusi circa 75 bambini , presumibilmente raccolti nelle loro chiese a 200 km a sud di Kampala, con le finestre inchiodate e le porte chiuse diedero fuoco al palazzo con loro stessi all’interno.
La fondatrice della setta era una ex-prostituta trasformatasi in fanatica religiosa dopo aver affermato di aver avuto una visione della Vergine Maria. Un altro dei leader principali , Vescovo Joseph Kibwetere , conosciuto anche come ‘Il Profeta’ , era un politico fallito che predicava la fine del mondo nel 1999 e consigliava ai seguaci di vendere tutti i loro beni materiali. Decantando la malvagità dei beni materiali ai lori seguaci , i leader delle sette si arricchivano alle loro spalle. Quando la fine dei tempi non si materializzò , Kibwetere spostò la data al 17 Marzo 2000, pressato dalla sua congregazione a restituire i soldi devoluti in attesa dell’apocalisse.
Meno di una settimana dopo l’incendio di massa ,la polizia scoprì altri 153 corpi tagliati a pezzi , avvelenati e strangolati sotto il pavimento di legno di una casa abbandonata appartenente ad uno dei leader della setta , 59 dei corpi era bambini.
L’ipotesi cambiò rapidamente da suicidio ad omicidio. Altre cinque tombe di massa furono scoperte e la polizia ,che conduceva le ricerche , finí presto le sacche per i corpi mentre le vittime del massacro raggiungevano quasi quota mille. I leader , che ,in una prevedibile moda delle sette, fecero del giudizio universale una realtà , non furono mai trovati.
Ricordo lo spavento intorno la mia setta su questa tragedia , rifugiati nella nostra comunità, aspettandoci una potenziale ripercussione piovere dal cielo su di noi come una fuoriuscita nucleare, facemmo di tutto per sembrare “normali” e come una non-setta. Solo dopo averla lasciata realizzai quanto ovvio fosse per amici e conoscenti esterni. Dopo la mia uscita nel 2004 , molti miei amici mi dissero “ naturalmente noi abbiamo sempre saputo che eravate una setta, ma eravate comunque persone simpatiche e ci dispiaceva per voi”
Setta è una parola che porta un piccolo significato in Africa , dove le linee tra la devozione ad una tribù o ad una setta sono indistinte . In un continente dove molte tribù risiedono all’interno di un paese,i confini ritagliati durante il governo coloniale sono insignificanti quanto la nazionalità ,e le identità sono genericamente derivate da eredità tribali piuttosto che dalla razza o dal paese.
Fuori dalle grandi città ,i matrimoni intertribali sono ancora un’eccezione e di solito sono disapprovati.
I più brutali genocidi sul continente Africano non sono stati tra due stati belligeranti , ma piuttosto da battaglie civili tra tribù per supremazia politica e di risorse. La religione , come per tutta la storia , ha giocato un ruolo significativo nel prestare assoluzioni per i crimini commessi da fazioni belligeranti. L’acqua santa spruzzata sui soldati dai preti , o cappellani che pregano con gli uomini prima della battaglia per assicurare che Dio fosse dalla loro parte .
In Africa , questo servizio è regolarmente eseguito sia da preti che da stregoni.La stregoneria , come ogni religione , ha il suo proprio marchio settario. Le confraternite infami della Nigeria , per esempio , incarnano il più brutale estremismo , come juju o black magic usate per terrorizzare giovani studenti . I membri prendono parte ad atti di violenza e omicidi rituali che rendono il massacro della Columbine quasi noioso.
Ci sono più di 30 società segrete in Nigeria , credute responsabili di centinaia di omicidi negli ultimi 20 anni.
La formazione della fratellanza originale fondata negli anni ’50 , conosciuta come i “Pyrates’ , e altre come i Buccaneers e i Dragons, erano nate con il proposito di combattere le ingiustizie sociali ed evidenziare gli ideali del nazionalismo. Dagli anni ’80 , le confraternite hanno diffuso più di 300 istituzioni lungo il paese. Oggi , sono quasi indistinguibili dai loro omologhi originali. I Pyrates , rivali dei ‘Black Axe’ , sono diventati la setta primaria , con connessioni al potere politico in tutta la Nigeria.
Le sette religiose in Nigeria , oggi presenti in tutte le classi ,come ombre differente e tasche di essa, possono essere trovate ovunque. I bambini sono stati resi consapevoli da giovane età che i loro genitori appartengono ai tradizionali santuari adorati e sono membri di un potente club e/o setta.
Quello visto sui campus è un microcosmo della società nigeriana , che in generale ospita un numero interminabile di sette segrete.
È l’inclinazione culturale verso la superstizione religiosa associata al tribalismo , che continua a dividere i paesi africani molto tempo dopo che le frontiere furono disegnate durante l’occupazione coloniale? Almeno , questi componenti certamente sembrano creare terreno fertile , potenzialmente letale, di “settismo” in Africa.